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Cantiere di restauro aperto

Enel da sempre contribuisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese attraverso interventi di illuminazione artistica, progetti di restauro e attività mirate di comunicazione.
In questo ambito, Enel ha sostenuto il progetto triennale dedicato a Lorenzo Lotto e in particolare il recupero di una delle opere più significative dell'artista: il polittico di san Domenico di Recanati, la monumentale pala d'altare cui il pittore lavorò con tale dedizione e impegno da essere chiamato a Roma da papa Giulio II, per il cantiere dei Palazzi Vaticani. Una parte dell'opera è stata restaurata "dal vivo" durante l'esposizione alle Scuderie del Quirinale: è stato così possibile osservare "in diretta" le complesse operazioni di pulitura, recupero e rinascita della cimasa del polittico che, dopo cinquecento anni, viene restituita al suo originale splendore. Completato il restauro della cimasa del polittico di san Domenico, le cui diverse fasi di esecuzione sono state documentate dal video in sala, è stato dato seguito alle operazioni di recupero della grande pala d’altare con la pulitura di un’altra parte dell’insieme, la tavola raffigurante i santi Lucia e Vincenzo Ferrer.

Il restauro del Polittico è infine giunto al termine, dopo oltre un anno di lavoro condotto dai laboratori COO.BE.C. di Spoleto e sostenuto da Enel. L'operazione ha dato risultati incredibili soprattutto sotto l'aspetto cromatico, rivelando l'utilizzo di una gamma di colori straordinariamente ampia, il sapiente accostamento di tinte contrastanti in grado di creare un forte impatto emotivo e un'eccezionale cura dei dettagli.

L'intervento di restauro sulle due tavole del Polittico di San Domenico di Recanati è stato realizzato "dal vivo" in un cantiere aperto, allestito alla fine del percorso espositivo, per l'intera durata della mostra.

Tavola con i santi Lucia e Vincenzo Ferrer
L’intervento dei restauratori della Coo.Be.C. di Spoleto ha previsto la rimozione della vernice protettiva molto ingiallita che alterava la reale cromia del dipinto e la successiva pulitura della pellicola pittorica. La tavola oggetto del restauro era infatti interessata da una stesura disomogenea di vernici estremamente foto-ossidate che alteravano la cromia originale. Numerose cadute della pellicola pittorica interessavano gran parte della superficie, particolarmente concentrate nella mano destra di santa Lucia e nel volto di san Vincenzo. Molteplici erano le ridipinture alterate e stratificate che debordavano notevolmente sopra la pellicola pittorica originale. Dai primi saggi di asportazione delle vecchie vernici è stato già possibile apprezzare le tonalità molto più fredde dei colori originali. L’intervento di restauro ha previsto la pulitura della pellicola pittorica, la stuccatura degli strati preparatori andati perduti e la successiva integrazione della pellicola pittorica perduta che è stata reintegrata con la tecnica del tratteggio verticale utilizzando colori ad acquarello. Per l’occasione, Enel ha realizzato anche un “cantiere virtuale” che ha consentito ai visitatori di interagire con l’opera e seguire le varie fasi del restauro.

La cimasa del polittico di San Domenico
La cimasa del polittico di San Domenico, raffigurante il Cristo morto sorretto da un angelo, San Giuseppe d'Arimatea, la Vergine e la Maddalena, ha avuto una vicenda conservativa diversa rispetto alle altre cinque tavole del polittico. La tavola fu drasticamente assottigliata e applicata a un pannello di multistrato dello spessore di 2 cm nel corso dell'intervento di restauro eseguito, nel 1968, da Alfio del Serra che racconta di come "due fenditure dovute ai continui movimenti del legno solcassero in senso orizzontale la tavola facendo saltare il colore". Una pulitura approfondita della pellicola consentì di rimuovere gran parte delle "arbitrarie ridipinture che nascondevano la stesura originale e falsavano i toni (il paesaggio di fondo sulla sinistra era, ad esempio, nascosto da una estesa ridipintura in nero)". La pulitura rivelò il reale stato di conservazione della superficie pittorica che, oltre alle fessurazioni passanti del supporto mostrava zone di cretto aperto, particolarmente concentrato sul volto del Cristo e sul resto dell'incarnato, e una miriade di perdite di colore di piccola dimensione dovute al naturale movimento delle fibre del legno di supporto e al modesto spessore della preparazione.

Oltre il cantiere di restauro aperto: il restauro del Polittico di San Domenico di Recanati è proseguito a Spoleto
Dopo aver portato a termine il restauro della cimasa eseguito in diretta, in occasione della mostra Lorenzo Lotto tenutasi a Roma alle Scuderie del Quirinale, l’intera opera è stata ricoverata nel laboratorio della COO.BE.C. a Spoleto, dove è proseguito l’intervento di restauro delle restanti tavole che compongono il Polittico. Leggi tutto ...


Giovanni C F Villa ci parla del Polittico di Recanati al termine del restauro



Gianluca Poldi esegue l'analisi riflettografica della tavola dei Santi Tommaso e Flaviano



Gianluca Poldi esegue l'analisi riflettografica della tavola dei Santi Lucia e Vincenzo Ferrer



Polittico di Recanati: pulitura



Polittico di Recanati: stuccatura



Lorenzo Lotto: il Polittico di Recanati



Enel per Lorenzo Lotto