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Restauri e illuminazioni opere

Restauri

La valorizzazione delle opere di Lotto è passata attraverso nuove analisi scientifiche e un’accurata campagna di restauro in collaborazione con le Sovrintendenze, che ha comportato l’intervento su tutti i lavori che lo necessitassero -anche se non destinati ad essere esposti in mostra- e che è andata a sanare situazioni di degrado a volte drammatiche; i risultati si possono trovare nei volumi di studio e restauro in corso di pubblicazione per i diversi territori a cura di Silvana Editoriale.

I restauri sono stati possibili grazie all’intervento di BNL Gruppo BNP Paribas su 13 opere e di Enel, che ha in particolare consentito il recupero del monumentale Polittico di Recanati, opera tra le più significative nell’intero panorama della produzione artistica di Lorenzo Lotto; il complesso restauro del Polittico proseguirà grazie ad Enel durante l’esposizione alle Scuderie del Quirinale: mediante un cantiere di restauro allestito in mostra e visibile al pubblico sia dal vivo, sia su internet, per 100 giorni tutti potranno condividere un’esperienza unica fatta di scienza, arte e tecnologia e veder riemergere -giorno dopo giorno- vividi colori, luci nascoste e pieghe celate dalla polvere di mezzo millennio. La Regione Marche ha contribuito in modo speciale, favorendo la collaborazione da parte dei principali enti prestatori, ma soprattutto appoggiando la vasta campagna di analisi scientifiche, restauri e recupero degli itinerari lotteschi.
Le opere del territorio lombardo sono state studiate e restaurate grazie all’intervento della Fondazione del Credito Bergamasco.
 

Illuminazioni opere

Nuovi apparecchi a LED a risparmio energetico, realizzati con tecnologie all’avanguardia, finalizzati al controllo della luce e alla percezione dei cromatismi, sono stati sviluppati e prodotti appositamente da Targetti Sankey per la mostra Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale e per il progetto Terre di Lotto, consentendo la programmazione di un rilevante intervento di illuminazione innovativa permanente delle opere al momento del loro riposizionamento definitivo in chiese, basiliche e luoghi di appartenenza originari.
Grazie alla stretta collaborazione con i lighting designer dello studio CONSULINE, l’azienda ha messo a punto un sistema che integra le più recenti tecnologie di illuminazione a LED con approfonditi studi di fisica ottica e con le più innovative teorie elaborate nell’ambito delle neuro-scienze e della neuro-estetica. Insieme ai progettisti, TARGETTI ha sviluppato una vera e propria “macchina a LED” che indagando in profondità le valenze cromatiche e la partitura pittorica delle opere, le restituisce alla percezione del visitatore in una pienezza straordinaria: i colori sono visibili in tutta la loro ricchezza ed emergono perfino le suggestioni tridimensionali che l’artista ha dipinto. Questo risultato senza precedenti è stato raggiunto grazie all’applicazione della teoria dei “neuroni a specchio”: “Creando una luce bianca caratterizzata dall’assenza di alcune precise lunghezze d’onda – spiega l’architetto Francesco Iannone - il cervello del fruitore viene agevolato a compiere alcune operazioni nell'individuazione delle sfumature, in modo da poterne ricavare una migliore percezione del senso tridimensionale della scena dipinta dall'artista e una più netta comprensione dei dettagli del dipinto stesso”.

 

Tra arte e scienza:
tecnologie di illuminazione e nuove dimensioni della percezione

Contrariamente a quanto si è ritenuto per molti anni, l’occhio non funziona affatto come una macchina fotografica. E’ quanto rivela Paolo Manzelli, professore ordinario di chimica fisica all’Università di Firenze che da anni studia le relazioni tra occhio, cervello e percezione luminosa. In poche parole, il modello che tutti noi abbiamo studiato a scuola che assimila la retina a una pellicola sensibile su cui la luce imprime un’immagine sembra essere definitivamente archiviato. Ciò che accade nell’occhio pare infatti molto più complesso: secondo attente ricerche, le frequenze luminose visibili manderebbero al cervello un flusso di informazioni che vengono elaborate dal nostro sistema neurologico. E questo a sua volta, creerebbe l’insieme dinamico di immagini che percepiamo, sotto il controllo del bagaglio genetico individuale, delle interazioni tra noi e l’ambiente che ci circonda.
Il che significa che percepiamo il mondo non come veramente è, ma mediante sensazioni cerebrali che interpretano la realtà generando immagini, suoni, odori e sapori, per decifrare un universo che di per sé non è colorato ed è silente, inodore e insipido. Ciò non vuol dire che la nostra elaborazione delle percezioni sensoriali sia pura illusione, ma che quello che percepiamo è frutto di una trasformazione della realtà, messa in moto dal cervello per favorire la nostra sopravvivenza, le nostre possibilità di indagine cognitiva e per regalarci emozioni preziose allo sviluppo della nostra creatività. In questo contesto assume un forte rilievo la recente scoperta delle funzionalità dei “neuroni specchio”, particolari tipi di neuroni che si attivano durante l’osservazione permettendo, tra le altre cose, di partecipare empaticamente all’oggetto della visione.
In ultimo, non bisogna trascurare che nel nostro occhio l’interazione tra coni e bastoncelli (i cosiddetti fotorecettori) e la luce visibile è molto influenzata dal tipo di sorgente luminosa che la produce. Non è un caso che molte ricerche nel campo dell’illuminotecnica si stiano concentrando sulla produzione di nuovi sistemi di illuminazione (lampade a fluorescenza, LED, OLED) capaci di creare ambienti a forte impatto neuro-estetico, ma anche di esser più efficienti dal punto di vista energetico e più adattabili a utilizzi creativi.

Fonte:

La chimica della luce, la chimica di Lotto!
Lo scorso 15 ottobre nell’ambito di BergamoScienza, insieme al Prof. Paolo Manzelli, ai lighting designer Francesco Iannone e Serena Tellini, al Prof. Giovanni C.F. Villa, si è tenuto un incontro per tentare di dare una risposta su cosa accade quando la luce entra in contatto con i pigmenti di colore che compongono un dipinto.
Scarica la sintesi dell’intervento del prof. Manzelli Modelli di percezione della realta di una rinnovata oggettivita neurologica


anche l’occhio vuole una sua arte

anche l’occhio vuole una sua arte



Lorenzo Lotto in mostra



Lorenzo Lotto: le tecniche di restauro



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Le opere restaurate grazie all’intervento della Fondazione Creberg