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“Come la bontà buono, come la virtù virtuoso”. Lorenzo Lotto, l’invenzione della modernità
25/05/11, h. 20.30

Centro Scolastico Canavée – Aula Magna
Mendrisio - Svizzera

Giovanni Carlo Federico Villa
Università degli Studi di Bergamo – curatore della mostra

Nell’aprile 1548 al maestro ormai anziano, quel gran uomo di mondo di Pietro Aretino, nel suo Quarto libro de le Lettere, si rivolge così: “O Lotto come la bontà buono, e come la virtù virtuoso; Tiziano sin d’Augusta, e in mezzo la grazia di tutti i signori del mondo vi saluta, e abbraccia”: testimonia sì la stima, pur velata di ironia, ma anche il totale insuccesso presso i potenti, fra cui Tiziano, gran cavaliere, si muove invece perfettamente a suo agio.